La coppia in terapia

Perché decidere di fare una terapia di coppia?

La terapia di coppia può rappresentare un'opportunità per rivalutare le modalità comunicative e relazionali che il tempo e gli eventi di vita possono aver messo alla prova.

La relazione amorosa è in continua evoluzione, basti pensare alle diverse fasi che una coppia attraversa. È utile specificare che non è detto che ogni coppia passi tutte le fasi o che lo faccia con un ordine preciso, ma è comunque possibile individuare alcuni passaggi. La prima fase è quella dell'infatuazione: prevale l'attrazione fisica e chimica; l'altro viene “idealizzato” amplificandone le somiglianze e minimizzandone le differenze. Passato qualche mese approdiamo in quello che viene definito innamoramento che copre i primi anni: viene approfondita la conoscenza reciproca e si gettano le basi per una relazione più duratura. In questa fase è ancora forte un'idealizzazione dell'altro per farlo coincidere con l'immagine del partner che abbiamo in mente. Tutto questo dura fino a quando non arriva la fase della disillusione, durante questo passaggio si inizia a vedere il partner per quello che è realmente. È proprio in questa fase che è possibile trovare un terreno fertile per una propria crescita personale e di coppia. Ed ecco che, se si riesce a superare la fase di disillusione, si arriva ad un amore più maturo caratterizzato da una maggior consapevolezza di sé e dell'altro e delle reciproche differenze.

La variabile tempo è per questo di fondamentale importanza: se il passare del tempo modifica la modalità di relazionarsi all'interno della coppia in un'ottica di crescita, allo stesso modo, il passare del tempo può portare anche ad una paralisi della coppia, rendendo difficile far ricordare quali siano state le ragioni dell'unione. Le relazioni quindi si modificano, ma ciò che spesso risulta difficile è  trovare un nuovo modo per stare insieme man mano che ognuno cambia o che le cose intorno cambiano: la nascita di un figlio, il cambio di lavoro, malattie e/o lutti. Nella vita di coppia  piccole crisi sono da considerarsi fisiologiche; condividere le scelte, le decisioni importanti, la fatica della quotidianità è difficile e richiede passaggi faticosi o dolorose rinunce. Ma se non dedichiamo il giusto spazio alla coppia e a noi stessi come individui all'interno di essa si rischia di rimanere paralizzati in modalità relazionali che non ci rispecchiano più. Si può arrivare a scontrarci per qualsiasi cosa o al contrario ignorarsi completamente procedendo su binari paralleli impossibilitati ad incontrarsi nuovamente.

Affinché il rapporto possa andare avanti è importante trovare modalità funzionali per gestire in modo sano i conflitti. E' importante considerare che il conflitto non è di per sé qualcosa di negativo, ci aiuta ad evolvere in qualcosa di nuovo e più soddisfacente! L’essenza vera della vita di coppia non è quella dove non esistono i conflitti, ma quella in cui le difficoltà si possono affrontare e, in qualche modo, risolvere. Spesso questi periodi si possono districare in maniera autonoma, quando però questo non avviene, la terapia di coppia può innescare un processo di cambiamento e di trasformazione, sia a livello relazionale che individuale, con una presa di coscienza dei meccanismi comunicativi errati, del confronto fra i diversi vissuti e la comprensione dei conflitti. Si parte dall'assunto che alla base di una crisi in un rapporto, c’è spesso il bisogno di cambiare degli aspetti che non soddisfano più i bisogni individuali o di coppia e dalla necessità di sviluppare nuove risorse che consentano di stare meglio. Se ben gestiti, i conflitti permettono di scoprire potenzialità e modalità relazionali nuove. E’ indispensabile aprirsi al cambiamento, molte storie possono finire perché la resistenza al cambiamento è molto forte. Si cerca di mantenere il più a lungo possibile le cose immutate, perché abituati così.

A che cosa serve allora una terapia con la coppia? A far sì che i due protagonisti riprendano un confronto fisiologico, in un'ottica di benessere e verso il recupero di livelli di sofferenze e ansie sopportabili.

Riuscire ad ammettere che la coppia ha bisogno di aiuto non è sempre facile. Spesso ci si scontra con il timore di sentirsi a disagio nel contesto di terapia, che l'altro non sia in grado di cambiare e che un estraneo non possa comprendere. Delle coppie in crisi, poche chiedono aiuto, mentre un numero molto alto può arrivare drammaticamente alla fine del rapporto o mantenere il legame nella frustrazione e nel dolore. In realtà, come dice Umberta Telfener (2007), poter parlare di una fine di un amore significa comunque parlare di amore, e che per iniziare a farlo bisogna partire da un assunto che non va messo in discussione: il fatto che sull'amore è lecito sapere di non sapere. La terapia di coppia può rappresentare una possibilità di crescita, di fuoriuscita da sensazioni di stallo e impotenza. Come terapeuta relazionale ritengo che sia importante leggere le difficoltà di coppia anche alla luce della dimensione relazionale di ciascun individuo, in quanto “la coppia è composta di tre parti, due individui e una relazione: io, tu, noi. Ogni parte deve essere utilizzata per poter guardare, dal momento che ognuna ha un significato nella vita della coppia” (Satir, 1999). Questo mi aiuta a proporre alla coppia nuovi significati condivisi, mettendo in evidenza le risorse specifiche di ciascuno. L’interesse terapeutico verte sul capire le sofferenze di ambedue nella costruzione del disagio al fine di aiutare a vedere nuove e comuni strade.



Bibliografia

Satir, V., “Il cambiamento nella coppia”, Andolfi M. (a cura di), La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale, Raffaello Cortina, Milano, 1999.

Telfener, U., “Le forme dell'addio. Effetti collaterali dell'amore”, LIT, 2007.